L’abbiamo detto: la logistica è il fattore determinante per il successo delle vendite online.
Eppure anche nel 2017 l’Italia occupa una posizione da fanalino di coda per le vendite e-commerce.
Dati che non devono allarmare, ma devono stimolare una comparazione confrontata con lo sviluppo dimostrato da paesi europei morfologicamente simili all’Italia, come Gran Bretagna o i paesi scandinavi.
I gap da colmare per evitare situazioni anacronistiche sono principalmente 3:
In tema di flessibilità dei trasporti, Amazon negli Stati Uniti ha introdotto Amazon Flex, uno sharing-delivery, in cui ognuno può diventare fattorino. In Inghilterra invece ha implementato la propria potenza distributiva acquisendo una flotta navale per ovviare alle esigenze degli utenti britannici (Amazon Logistic).
Non c’è volontà da parte di Amazon di avere una logistica interna, ma nel momento in cui bisogna garantire un servizio al cliente e non c’è nessuno che ci aiuta a farlo, non ci rimane che metterci in gioco.
afferma Stefano Perego, Logistic Manager di Amazon.
L’uso dei droni sarà sempre più una realtà ma confinata a situazioni specifiche che rappresentano percentuali basse considerato il totale delle consegne.
L’utilizzo dei big data sui consumi sarà determinante per coordinare e semplificare l’inventario del magazzino: solo analizzando approfonditamente i dati, sarà possibile predisporre magazzini sempre più performanti in grado di ridurre i tempi di consegna.
Un’analisi supporta da una visione di logistica globale, ripensata in funzione delle nuove tecnologie (stampa 3d per esempio) che potrebbero rivoluzionare lo stoccaggio fisico dei prodotti.
Detto questo possiamo affermare che l’eCommerce viaggia più veloce della logistica.
Per questo si rendono necessarie realtà in grado di parlare di turbo-logistica, personalizzando il processo e rendendo la fase di trasporto leva competitiva per i mercati online.